Per tutto il giorno la musica del suo sax ha accompagnato i viaggiatori nella stazione di Piscinola – Scampia, alle 12,00 i funerali a Miano, il quartiere periferico dove ha sempre vissuto: James Senese, 80 anni da ‘nero a metà’ napoletano, si è spento per gli esiti di una polmonite all’ospedale Cardarelli dove era ricoverato da un mese.
Poche ore dopo la scomparsa del grande fotografo Mimmo Jodice, con l’addio al fondatore del ‘Neapolitan Power’, la città piange la perdita di due simboli, diversamente identitari, di respiro internazionale.
“Amava il rhythm and blues e ricordando i suoi inizi diceva: con le scarpe stavamo a Miano, a Piscinola, ma la testa stava nel Bronx” scrivono accorati gli amici del Club Tenco. ‘Quanno chiove’, ‘Chi tene o mare’ e decine di altre canzoni da tuffo al cuore: senza il suo sassofono soprano struggente e rabbioso probabilmente anche la musica di Pino Daniele non sarebbe stata la stessa. Fu lui a dare il primo ingaggio a quel ragazzone timido che bussò alla sua porta. Senese, figlio della guerra, viveva già nella musica da tempo: nel 1961 aveva fondato a Terzigno ‘Gigi e i suoi Aster’ insieme a Mario Musella, l’altro nero a metà (al quale Pino dedicherà il celebre album).
“Napoli ha perso il Vesuvio’ dice oggi l’amico Enzo Avitabile. “Il suo sax risuonerà per sempre, nel nome di Pino Daniele” scrive il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. “James non può stare in una classifica, fa un altro campionato – spiega Nino D’Angelo ricordando la collaborazione in ‘Vivere è murì’ – È un napoletano americano che suona il sax: nel suo suono c’è un’anima diversa, unica, inimitabile. Per me è il Miles Davis di Napoli. Solo che Davis suonava la tromba”. Per Tullio De Piscopo “con il supergruppo abbiamo condiviso un sogno, una missione: raccontare Napoli attraverso la musica, mescolare il soul, il blues, il jazz e la melodia dei vicoli”.
Una musica che resterà nelle strade di Napoli, quella di un sax che ha fatto la rivoluzione: popolare, mai commerciale, per 60 anni in trincea dalla parte giusta. L’immagine di Senese dal 2019 fa parte dell’installazione sonora permanente ideata dal Plart, ‘Da Caruso agli ‘A 67’ di Désirée Klain. Nello ‘scambiapassi’ tra la Metro 1 e la linea Eav Arcobaleno, Luciano Romano lo ha fotografato davanti al mare.




















