
L’artista che sarà premiata quest’anno, annunciata dalla presidente Castaldo è Sara Modigliani: «Sara Modigliani è una figura straordinaria nel panorama della musica folk italiana, capace di coniugare con rara coerenza la ricerca storica, l’espressività artistica e l’impegno sociale – si legge nella motivazione del riconoscimento – Il suo percorso, che spazia dai canti del folklore, alla canzone romana, ai canti risorgimentali e della Resistenza, a quelli di protesta e denuncia delle disuguaglianze sociali, testimonia una dedizione instancabile alla valorizzazione e alla salvaguardia del patrimonio musicale popolare del nostro Paese». E ancora: «Modigliani ha saputo fare del canto uno strumento di conoscenza, solidarietà e lotta, mostrando come l’arte possa essere, allo stesso tempo, ricerca, espressione e azione. L’intensità interpretativa, unita a una profonda consapevolezza storica, ha reso la sua voce un punto di riferimento per musicisti, studiosi e appassionati di musica popolare. La sua opera rappresenta una fonte di ispirazione per le nuove generazioni, dimostrando che è possibile coniugare fedeltà alle radici e apertura al cambiamento».

«Ricevere questo premio è per me un’emozione profonda e un onore inatteso – dichiara Sara Modigliani – Mai avrei pensato che un percorso nato dalla passione, dalla necessità di dare voce alle memorie, ai canti, alle lotte e alle speranze del popolo, potesse essere un giorno riconosciuto in questo modo. Ho camminato per decenni al fianco di straordinarie figure come Giovanna Marini, che spero continui a tenermi per mano anche da lassù, e ho condiviso ogni tappa di questo viaggio con compagni di strada, maestri e allievi, voci antiche e nuove. Questo premio parla anche per loro. Parla per chi canta per tramandare, per chi insegna per restituire, per chi crede che la musica popolare sia una forma altissima di cultura, resistenza e comunità. Ringrazio La Notte della Taranta non solo per questo riconoscimento personale, ma per il coraggio di celebrare chi ha scelto di restare fedele alle radici, di fare della musica uno strumento di consapevolezza e coesione. Continuo e continuerò a lavorare con le bambine e i bambini, con i cori, con chiunque voglia imparare a cantare insieme: perché ogni voce è memoria, ogni canto è un gesto di libertà».